Le malattie sessualmente trasmissibili (MST), dette anche infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono infezioni che si trasmettono per contagio diretto in occasione di attività sessuale per contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva).

È un servizio sociosanitaro territoriale, istituito per gestire le situazioni legate allo sviluppo della dipendenza patologica. Gli interventi offerti sono gratuiti, e l’accesso è diretto per tutti i cittadini, italiani e stranieri iscritti al Servizio Sanitario Nazionale. Per gli stranieri irregolari (o temporaneamente presenti sul territorio) sono garantite le attività e prestazioni essenziali. Svolge attività di orientamento, diagnosi, terapia e riabilitazione rivolta a persone con abuso e/o dipendenza da sostanze psicoattive legali e illegali, e comportamenti assimilabili (gioco d’azzardo patologico, ecc.). Il Ser.D. garantisce l’anonimato e, La legge e la deontologia vincolano gli operatori del Ser.D al segreto professionale. La tutela della privacy da parte degli operatori dei Ser.D deve essere garantita dalla costante applicazione della legge specifica in materia (sulla base del comma 7 dell’art 120 del T.U. delle leggi sugli stupefacenti, legge 309/90).

Category: Rdr

La riduzione dei rischi e del danno (RDR, RDD o Harm Reduction) è un insieme di approcci, politiche, servizi e azioni che hanno come scopo quello di limitare e ridurre i danni correlati all’uso di sostanze legali e illegali, da diversi piani: sanitario, sociale ed economico. L’approccio è non giudicante e privo di stigma, ma volto all’informazione e allo scambio con l’obiettivo di ridurre e contenere eventuali danni e rischi legati all’uso di sostanze. Dal 2017 la riduzione del danno è presente nei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria).

I test che possono essere utilizzati per diagnosticare un’infezione sessualmente trasmessa sono diversi: esame obiettivo specialistico; esami del sangue; analisi dell’urina; esami di campioni di fluidi biologici.

Gli esami consigliabili per individuare eventuali malattie acquisite nel caso di rapporti sessuali orali o penetrativi non protetti sono, sicuramente, un tampone orale o vaginale e un prelievo ematico per valutare la presenza di epatite, Aids, sifilide.

Le patologie trasmissibili praticando il sesso orale sono: Clamidia; Gonorrea; Sifilide; Herpes; Papillomavirus Umano (HPV); HIV.

Per ogni sostanza è sconsigliato il policonsumo, ossia il  consumo di più sostanze contemporaneamente o quando sono ancora in corso gli effetti di altre sostanze. E’ opportuno tenere presente che l’effetto combinato è diverso dalla somma dei singoli effetti, è meno prevedibile e aumentano i rischi; inoltre un maggior numero di sostanze non equivale ad una migliore esperienza.

Nel caso di malore non esitare a chiamare il 112 e a collaborare con gli operatori sanitari dichiarando la sostanza utilizzata e la quantità assunta.

Se decidi di assumere alcolici:

•  Cerca di moderare la frequenza di consumo e le quantità.

•  Evita di bere a stomaco vuoto.

•  Evita di mischiare bevande con diversa gradazione alcolica.

•  Ricordati di bere acqua regolarmente per evitare la disidratazione.

•  In seguito al consumo di alcol cerca di riposarti, di bere molta acqua e di mangiare frutta, verdura e cibo contenente vitamine del gruppo B.

•  Evita di metterti alla guida o di compiere altre attività che richiedono lucidità e responsabilità.

• Evita di consumarlo se stai usando altre sostanze psicoattive, farmaci o psicofarmaci, e se soffri di patologie cardiocircolatorie, epatiche, gastrointestinali.

•  Evita il consumo di alcol se sei in stato di gravidanza o se sei minorenne.

Se decidi di assumere GHB,GBL o BD:

  • Evita in generale di assumere GHB, GBL o BD.
  • Non assumere queste sostanze in combinazione con alcol, medicamenti o altre sostanze psicoattive.
  • Non accettare bevande aperte da sconosciuti.
  • Non lasciare la propria bevanda incustodita.

Se decidi di assumere anfetamine:

•  Cerca di utilizzare sempre dosi minime. Se la polvere ha un forte odore di solvente ed è molto umida, probabilmente presenta ancora elevati residui tossici derivati dalla lavorazione: non assumerla.

•  Non dimenticare mai di bere molta acqua per evitare la disidratazione ed al fine di evitare i colpi di calore. Ad intervalli regolari, prenditi una pausa al ballo, rinfrescati e verifica le tue condizioni.

• Cerca di avere sempre a disposizione delle gomme da masticare per non rovinarti i denti a causa del bruxismo.

•  Fai lunghe pause tra un’assunzione e l’altra, prenditi un cospicuo lasso di tempo per riflettere sulla tua esperienza e sul tuo consumo, e per sincerarsi del tuo stato di salute. 

•  Se assumi anfetamine per via endonasale, scegli una base pulita, sminuzzare accuratamente la sostanza e soprattutto usare una cannuccia sterile, pulita e non tagliente, che deve essere personale scambiarla con gli altri, al fine di evitare infezioni e trasmissioni di virus. Alla fine dell’utilizzo fai dei lavaggi nasali con soluzione fisiologica per  limitare i danni alle vie nasali.

• Se assumi anfetamine per via iniettiva tieni presente che questa è la modalità che presenta i rischi maggiori, sia per quanto riguarda l’overdose, sia per il rischio di contrarre infezioni e malattie infettive come l’HIV e l’HCV. Usa siringhe sterili e non scambiarle mai con nessuno.

• Dovresti evitare di utilizzarle se appartieni a queste categorie: persone che soffrono di problemi cardiocircolatori o di epilessia, donne in stato di gravidanza, minorenni.

Se decidi di assumere cannabinoidi ricorda che:

• L’assunzione per inalazione da combustione espone a dei rischi del sistema respiratorio, evitabili eventualmente  con l’uso di vaporizzatori: la vaporizzazione permette di fatto che i principi attivi vengano assunti a temperature che vanno dai 150°C ai 230°C, evitando il processo di combustione e dunque evitando di sottoporre le vie respiratorie a fumi le cui temperature sono molto elevate (oltre i 1000°C).

• Un altro strumento per ridurre i rischi della combustione è l’utilizzo di particolari filtri (acquistabili legalmente nei negozi specializzati) in cartone rinforzato, con all’interno un sistema di filtri ai carboni attivi che trattiene una buona parte delle sostanze nocive del tabacco. Non alterano il sapore, eliminano la sensazione di gola che “gratta” e garantiscono un buon tiraggio per tutta la fumata.

• Se scegli di ingerire cannabis considera sempre che in questo caso sono poco prevedibili sia l’intensità che i tempi di comparsa degli effetti.

• Se hai assunto cannabis evita di compiere azioni complesse ed utilizzare macchinari potenzialmente pericolosi per te e per gli altri. 

• In caso di attacco d’ansia o “collasso” bisogna tranquillizzare la persona, farle bere acqua e farle assumere zuccheri (frutta e succhi).

Se decidi di consumare cocaina o crack:

• Considera che lo scambio di materiale usato per sniffare (cannucce o banconote), può aumentare il rischio di trasmissione di gravi patologie virali o infettive; per ridurre i rischi connessi all’utilizzo è meglio evitare di utilizzare la stessa cannuccia, sminuzzare la polvere il più finemente possibile, fare attenzione alla superficie sulla quale si sniffa, pulire e prendersi cura delle mucose dopo l’utilizzo della sostanza (utilizzando una soluzione salina o una pomata nasale). 

•  Se consumi cocaina per via endovenosa inietta la sostanza lentamente, fermandosi ogni tanto per evitare di causare un effetto difficile da sostenere. E’ fondamentale utilizzare sempre una siringa sterile e non scambiarla con nessuno, per evitare la trasmissione di infezioni (HIV, Epatite C) ed usare acqua sterile bidistillata per uso iniettivo.

• Evita di consumare le cocaine, in ogni forma, se: soffri di patologie cardiocircolatorie o epatiche, asma o patologie polmonari, di epilessia, se sei in gravidanza, se hai disturbi psichici e assumi psicofarmaci.

•  Ricorda che l’uso contemporaneo di alcol e cocaine aumenta i rischi cardiocircolatori, nonché la propensione a comportamenti aggressivi e il rischio di intossicazione. 

•  Ricorda che consumare cocaine insieme ad MDMA è rischioso oltre che poco efficace: l’effetto ricercato dell’ MDMA viene annullato. 

• Consumare contemporaneamente cocaina e speed potrebbe creare un forte sovraccarico del sistema cardiocircolatorio, producendo una forte insufficienza respiratoria.

• Evita di consumare cocaina e crack a stomaco vuoto. 

• Consumare sempre in minime quantità, facendo regolari e lunghe pause tra una assunzione e l’altra, soprattutto se si ritiene di stare per perderne il controllo. 

Se decidi di consumare ketamina:

• Cerca di utilizzare sempre una dose minima e non aumentarla se non sopraggiungono gli effetti. 

• Non consumare mai ketamina da solo, e prediligi la compagnia di persone lucide.

• Non consumare più dosi di ketamina a distanza ravvicinata, prenditi un cospicuo lasso di tempo (nell’ordine di settimane) per recuperare e riflettere sull’esperienza e sul tuo consumo.

• Prima del consumo, individua un posto sicuro in cui sederti o sdraiarti. Evita luoghi bui, sovraffollati, in cui ci siano superfici taglienti, evita i luoghi elevati o con balconi e finestre, o vicini a piscine e corsi d’acqua, ed i terreni accidentati o fangosi. La ketamina compromette le capacità motorie e può provocare cadute e svenimenti, con conseguenti lesioni, fratture, annegamenti.

• La ketamina è un anestetico: considera sempre che il rischio di subire incidenti è elevato, a causa della dispercezione dello spazio, della ridotta coordinazione e della ridotta sensibilità al dolore. Evita l’utilizzo di qualsiasi macchinario o veicolo. Se sei all’aperto, considera il fatto che la ketamina può indurre ipotermia (abbassamento della temperatura corporea).

• Se decidi di assumere ketamina per via iniettiva, usa siringhe monouso e sterili, e non condividerle con nessuno; è fondamentale per evitare di contrarre infezioni, epatiti o HIV.

• Se decidi di assumere ketamina per via endonasale, usa cannucce morbide, sterili e monouso, e non scambiarle con nessuno: anche con questa modalità puoi rischiare di contrarre HIV, HCV ed infezioni.

• Evita il consumo di ketamina se soffri di problemi cardiovascolari, ipertensione o glaucoma, se sei incinta, se sei minorenne o soffri di disturbi psichiatrici e se assumi psicofarmaci. 

Se decidi di assumere LSD:

• Cerca di utilizzare sempre una dose minima e non aumentarla se non sopraggiungono gli effetti.

• Cerca di non consumare a stomaco pieno.

• Ricordati di bere acqua per evitare la disidratazione.

• Evita di consumare da solo, prediligi la presenza di persone lucide ed evita contesti caotici, soffocanti e claustrofobici o troppo isolati.

• Evita di metterti alla guida o di compiere altre attività che richiedono lucidità e responsabilità.

• In caso di “bad trip” e se percepisci sensazioni negative o ansia, cerca di stare tranquillo, non farti prendere dal panico e cerca di non resistere all’esperienza; considera che solitamente tali sensazioni svaniscono quando terminano gli effetti della sostanza.

• Quando gli effetti saranno terminati, stenditi, riposati e fai un pasto leggero ricco di vitamine.

• Evita di consumare più dosi a distanza ravvicinata, prenditi un cospicuo lasso di tempo per recuperare, per riflettere sull’esperienza e sul tuo consumo e per sincerarsi del tuo stato di salute.

• Evita il consumo di LSD se soffri di patologie cardiocircolatorie, diabete, patologie renali ed epatiche, se fai uso di neurolettici o antistaminici, e se hai un disagio psicologico; se sei in stato di gravidanza o se sei minorenne.

Se decidi di assumere funghetti:

• Cerca di utilizzare sempre una dose minima e non aumentarla se non sopraggiungono gli effetti.

• Cerca di non consumare a stomaco pieno. Quando gli effetti saranno terminati, stenditi, riposati e fai un pasto leggero ricco di vitamine. Ricordati di bere acqua.

• Evita di consumare da solo, prediligi la presenza di persone lucide ed evita contesti caotici, soffocanti o troppo isolati.

• Evita di metterti alla guida o di compiere altre attività che richiedono lucidità e responsabilità.

• In caso di “bad trip” e se percepisci sensazioni negative o ansia, cerca di stare tranquillo, non farti prendere dal panico e cerca di non resistere all’esperienza.

• Evita di consumare più dosi a distanza ravvicinata, prenditi un cospicuo lasso di tempo per recuperare, per riflettere sull’esperienza e sul tuo consumo e per sincerarsi del tuo stato di salute.

• Evita il loro consumo se sei affetto da disturbi psicologici o se stai attraversando un periodo stressante; evita il consumo se sei in stato di gravidanza o se sei minorenne.

Se decidi di assumere MDMA:

• Cerca di utilizzare sempre una dose minima e non aumentarla se non sopraggiungono gli effetti (possono comparire anche dopo un’ora).

•  Cerca di non consumare a stomaco vuoto, fai leggeri pasti prima e dopo l’assunzione.

• Ricordati di bere acqua o bevande ricche di sali minerali per evitare la disidratazione. E’ consigliabile bere poco e spesso piuttosto che ingerire grandi quantità di acqua in una sola volta.

• Evita di consumare MDMA da solo, prediligi la presenza di persone lucide ed evita contesti caotici, soffocanti e claustrofobici o troppo isolati.

 • Anche se non senti lo stimolo, cerca di urinare spesso.

• Indossa vestiti leggeri per evitare l’aumento della temperatura corporea e fai frequenti pause dal ballo, prediligendo luoghi freschi e areati.

•  Evita di metterti alla guida o di compiere altre attività che richiedono lucidità e responsabilità.

•  Quando gli effetti saranno terminati, stenditi, riposati e fai un pasto leggero ricco di vitamine.

• Evita di consumare più dosi a distanza ravvicinata per permettere al sistema serotoninergico di ritornare ad una condizione di equilibrio; prenditi un cospicuo lasso di tempo per recuperare, per riflettere sull’esperienza e sul tuo consumo e per sincerarsi del tuo stato di salute.

•  Evita il consumo di MDMA se soffri di patologie cardiocircolatorie, epatiche o renali o se soffri di crisi epilettiche o di patologie tiroidee, se sei in stato di gravidanza o se sei minorenne.

• Evita il consumo di MDMA se fai uso di psicofarmaci (in particolare antidepressivi) o di farmaci antiretrovirali, e se stai attraversando un periodo molto stressante.

Se decidi di assumere metamfetamina:

• Dosa con prudenza e tieni conto del tempo necessario per raggiungere gli effetti, prima di pensare di assumerne ulteriormente.

• Prima e dopo il consumo mangia a sufficienza per integrare vitamine C e D e sali minerali.

• Considera che la fase down è molto intensa, quindi è necessario fare delle pause tra un consumo e l’altro (almeno 4 settimane).

• Per evitare il colpo di calore è necessario bere spesso acqua (non più di mezzo litro ogni ora) ed evitare l’alcol, rinfrescarsi, riposarsi in un luogo fresco, rilassarsi ed indossare indumenti che permettano la traspirazione.

• Evita di consumarla se soffri di ipertensione, di malattie del fegato e dei reni, di diabete, se sei minorenne o sei in gravidanza, se hai un disturbo psichiatrico e assumi psicofarmaci.

• Lo scambio di materiale usato per sniffare (cannucce o banconote), può aumentare il rischio di trasmissione di malattie infettive gravi (come l’Epatite C), quindi utilizza una cannuccia monouso e personale, sminuzzare finemente la sostanza e pulire le mucose dopo l’utilizzo con  soluzione salina. 

Se decidi di assumere nicotina:

•  Dovresti evitare di assumere nicotina e fumare se rientri in una di queste categorie:  persone affette da patologie polmonari, respiratorie o cardiovascolari, minorenni, donne in stato di gravidanza, donne che utilizzano la pillola anticoncezionale (per via dell’aumentato rischio di trombosi).

•  Tieni presente che un modo per ridurre i rischi connessi alla combustione del tabacco è quello di utilizzare filtri ai carboni attivi, i quali consentono di aspirare una minore quantità di sostanze nocive, o utilizzare microbocchini, che producono un abbassamento della temperatura del fumo e una riduzione della percentuale di catrame e di nicotina inalata.

• Considera che per evitare i rischi connessi alla combustione è possibile utilizzare i cerotti alla nicotina (che agiscono rilasciando un quantitativo costante di nicotina che viene assorbita dalla cute), i vaporizzatori di tabacco o le sigarette elettroniche. Sebbene la sigaretta elettronica sia evidentemente meno nociva rispetto al fumo di sigarette, i suoi rischi a lungo termine non sono ancora stati approfonditamente studiati a livello scientifico; diversi studi hanno riscontrato nel vapore da esse prodotto la presenza di sostanze dannose o cancerogene. Anche il consumo di liquidi per sigarette elettroniche contenenti nicotina provoca dipendenza. 

•  Se soffri d’asma, non dovresti utilizzare neanche vaporizzatori o sigarette elettroniche.

Se decidi di consumare oppiacei:

•  È importante assumere la sostanza con prudenza, soprattutto le prime volte per valutare se gli effetti sono tollerabili, e per ridurre i rischi di overdose.

• Anche se pensi di aver sviluppato una tolleranza e credi di conoscere gli effetti della sostanza su di te e di saperli gestire, è consigliato fare sempre molta attenzione. 

• Se scegli di assumere per via iniettiva usa sempre materiale pulito e sterile, non scambiare e condividere mai con altre persone siringhe, filtri, acqua, tamponi disinfettanti, fiale, cucchiaini etc., per evitare il rischio di trasmissione di virus e agenti patogeni ed evitare di contrarre patologie come epatiti e HIV. 

• Evita l’utilizzo di Fentanil poiché il rischio di un’overdose resistente al naloxone è estremamente elevato.

• E’ sconsigliato fumare oppio su carta stagnola poiché i vapori di alluminio inalati sono tossici: la modalità più igienica e sicura è l’impiego delle apposite pipette. inoltre, le scorie di scarto che rimangono dopo la fumata sono molto tossiche, perciò si consiglia di buttarle. 

• E’ preferibile che l’oppio sia consumato a stomaco vuoto.

• L’assunzione degli oppiacei rallenta molto i riflessi e può provocare improvvisi colpi di sonno: quindi rinuncia a qualsiasi attività che richieda concentrazione e prontezza di riflessi, per la sicurezza tua e di altri.

• Porta sempre con te almeno una fiala di Naloxone ed evita di usare oppiacei in solitaria: questo può fare veramente la differenza in caso di overdose.

• Se utilizzi il Naloxone su una persona in overdose, assicurati che nel frattempo sia stata chiamata un’ambulanza e fai in modo che la persona, seppur “rinvenuta”, non rimanga sola e non assuma altra sostanza (il naloxone provoca una momentanea astinenza ma l’oppiaceo rimane ancora in circolo e potrebbe farla andare di nuovo in overdose entro 15/20 minuti, al decadere dell’antidoto).

Molte infezioni non sono rilevabili immediatamente dopo l’esposizione (HIV, virus Epatitici) motivo per il quale bisogna aspettare un tempo sufficiente tra le possibili esposizioni e i test affinchè essi siano veritieri. È necessario sottoporsi a dei test per valutare il proprio stato di salute e ridurre al minimo la possibilità di trasmissione di eventuali MST latenti. 

Le persone dipendenti hanno la tendenza a centrare la loro vita sulla sostanza o sul comportamento ripetitivo, per questo possono perdere di vista e compromettere gli altri aspetti o contesti (famiglia, lavoro, vita sociale ecc..). Mantenere la dipendenza significa spesso assumere comportamenti ad alto rischio, che possono portare alla distruzione della propria vita e all’allontanamento/isolamento sociale. In linea generale, la dipendenza può essere lesiva per il corpo, il benessere psichico e psicologico della persona,per la sua vita e per i suoi legami.  

I metodi contraccettivi, in particolare i profilattici maschili e femminili, sono fondamentali poiché svolgono anche una funzione di difesa, a differenza di altri metodi anticoncezionali che non proteggono dalle MST. Anche seguire le giuste misure igieniche sono un valido aiuto contro la proliferazione di queste patologie. È opportuno evitare il contatto di parti del corpo o con liquidi biologici con un partner infetto o di cui non si conoscono le abitudini sessuali. Anche i vaccini sono un’arma efficace perché proteggono da alcune malattie sessualmente trasmissibili virali, come l’epatite A, l’epatite B e alcuni sierotipi di HPV.

Nei rapporti penetrativi è necessario l’utilizzo del preservativo maschile (condom) o femminile (femidom) in modo corretto, ovvero sin dall’inizio del rapporto.Nei rapporti orali è necessario l’utilizzo del profilattico o il dental dam (fazzolettino in lattice, letteralmente “diga dentale”).

Gli strumenti di riduzione del danno sono materiali sterili, in alcuni casi sanitari, distribuiti gratuitamente per la prevenzione e la riduzione del danno, destinati alle persone che consumano sostanze in modo ricreativo o meno. Scambiare oggetti di consumo con altre persone espone a rischio di trasmissione di malattie virali, per questo è utile evitare di condividere con altri lo strumento di consumo. La distribuzione di questi strumenti tende a promuovere il safer use. Nello specifico: filtri ai carboni attivi; kit sniffo sicuro; stagnola; siringhe; pipette Crack; padellini e filtrini.

In caso di bad trip o attacco di panico è utile rimanere vicino alla persona cercando di rassicurarla, parlando lentamente e ricordando che gli effetti svaniranno nell’arco di poco tempo. Inoltre, può essere utile mantenere un contatto fisico (se la persona lo consente). Se la situazione non migliora, è opportuno chiamare i soccorsi.

Se la persona presenta rossore, nausea,mal di testa, polso accelerato e testa calda, è opportuno spostarla in un posto fresco e tranquillo, farla sdraiare con la testa sollevata e rimanerle accanto, facendo in modo che rimanga idrata ma non somministrando cibo.

In caso di emergenza è opportuno mantenere la calma il più possibile. Se un tuo amico/conoscente non si sente bene, rimanigli/le accanto e contatta i soccorsi o se possibile,  trova qualcuno che possa farlo al posto tuo. E’ importante informare i soccorritori sulle sostanze e le quantità consumate.

Per prima cosa è necessario chiamare immediatamente i soccorsi con il Numero Unico per le Emergenze 112 cercando di fornire all’operatore maggiori informazioni possibili, raccontando come si è verificato l’accaduto; dire che si sospetta una overdose; elencare le sostanze assunte dal soggetto (note o anche solo sospettate); descrivere sintomi e segni.

Ricordate: la rapidità è molto importante ed un minuto in più o in meno può letteralmente fare la differenza tra la vita e la morte della persona.

Ecco alcune semplici regole di comportamento:

  • non lasciare sola la persona;
  • cercare di mantenere il soggetto calmo e sveglio;
  • se compaiono volto cianotico (bluastro), respirazione irregolare, incomunicabilità e polso debole, porre il soggetto in posizione laterale di sicurezza per evitare che soffochi con il proprio vomito, che è una causa frequente di morte in caso di overdose;
  • controllare la frequenza respiratoria: se la persona non respira, procedere con la respirazione artificiale;
  • controllare la frequenza cardiaca: se la persona non ha polso, procedere con il massaggio cardiaco;
  • se il soggetto è molto caldo, raffreddarlo spogliandolo e sventolandolo;
  • evitare di dare cibo o bevande al soggetto;
  • non cercare di indurre il vomito;
  • se il soggetto vomita, controllare che le sue vie respiratorie rimangano libere;
  • se sopraggiunge convulsione, impedire al soggetto di farsi del male;
  • assicurarsi che la testa sia inclinata indietro e la lingua sia spostata in avanti e di lato, in modo che le vie respiratorie rimangano libere.

Se la persona presenta polso rapido, stato di agitazione, disorientamento, sudorazione fredda e nausea, aiutala a sdraiarsi sulla schiena con le gambe alzate, controllando polso , respirazione e stato di coscienza.

Non esiste la causa per eccellenza, quanto piuttosto un complesso multifattoriale personale e sociale che agevola l’instaurarsi di una dipendenza. All’interno dei fattori personali, possiamo individuare caratteristiche di vulnerabilità individuale o traumi passati; tra i fattori sociali rientrano il contesto di appartenenza, la famiglia di origine, il gruppo dei pari.

L’astinenza, è una condizione che si manifesta in seguito alla sospensione o alla riduzione di assunzione di una sostanza assunta a dosi elevate e per un lungo periodo di tempo. Si presenta con sintomi sostanza-specifici tra cui possono rientrare: brividi, tremori, debolezza, nausea, mal di testa, disidratazione, iperattività, irrequietezza, irritabilità, sonnolenza o insonnia, dolori muscolari e addominali, febbre, ansia, sensazione di paranoia, deliri e allucinazioni. La durata della crisi varia da sostanza a sostanza, i primi giorni dall’interruzione o riduzione di assunzione sono i più complessi da gestire, poi la sintomatologia, quantomeno fisica, svanisce nell’arco della prima settimana. 

Con il termine “overdose” si indica la dose di una sostanza (ad es farmaci o sostanze psicoattive come cocaina o eroina) che è eccessiva in rapporto alle possibilità di tolleranza dell’organismo: tale dosaggio procura nel soggetto che l’ha assunta un’intossicazione che si manifesta con una serie di sintomi e segni diversi in base al tipo di sostanza assunta in eccesso ed alla quantità di sostanza. Un overdose può essere rapidamente letale quindi è importante sapere cosa fare qualora vi fosse il sospetto in qualcuno.

Riconoscere al Ser.D. esclusivamente l’intervento farmacologico per affrontare un problema complesso come la tossicodipendenza, è un approccio riduttivo e inoltre il metadone trova impiego solo nella dipendenza da eroina, essendo un sostituto di sintesi dell’eroina stessa.

Il mandato del Ser.D., come previsto anche dalle più recenti disposizioni di legge, è quello di garantire un intervento complesso che prevede operatori con qualifiche professionali diverse: medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri professionali, amministrativi. La presenza di un’equipe multidisciplinare garantisce che l’utente possa essere accolto e sostenuto in maniera integrata in diverse aree.

La riduzione dei rischi e del danno nasce in Inghilterra a metà degli Ottanta  come risposta all’emergenza dovuta alla diffusione dell’Hiv e alla poca efficacia delle politiche fino ad allora adottate, ovvero le strategie di contrasto.

Attualmente le politiche di riduzione del danno sono molto diffuse in molti Paesi Europei e del Nord America. 

In Italia, oltre che nella regione Lazio, sono presenti servizi di riduzione dei rischi e del danno in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria e Campania.

Nell’ideologia e nel linguaggio comune spesso uso e abuso vengono confusi. Per “USO” si intende un consumo controllato, che non incide sugli aspetti della vita della persona, che riesce comunque ad assolvere i suoi impegni. Per “ABUSO” si intende un consumo eccessivo ed improprio della sostanza,che spesso diventa ripetitivo nel tempo, ma che non è indicativo dell’instaurarsi di una dipendenza.

Servizi a bassa soglia: sono servizi di facile accesso che offrono interventi specialistici socio-educativi, di counselling o di primo soccorso, rivolti a persone con dipendenze in fase attiva, nuovi e/o cronici, che difficilmente si rivolgono ai servizi o che non vengono intercettati dalle strutture specialistiche territoriali. Si suddividono in:

– unità mobili di strada: E’ un servizio che spostandosi nei diversi luoghi di aggregazione spontanea, offre informazioni, risposte, supporto, orientamento e, qualora ce ne fosse bisogno, accompagnamento al sistema dei servizi.

 -centri di pronta/ prima accoglienza: si occupano di gestire l’accoglienza immediata per gli adulti in situazione di disagio sociale e abitativo.

 -drop-in: sono strutture che hanno lo scopo di accogliere persone con problematiche socio-sanitarie e a rischio di esclusione sociale.Centri/comunità terapeutiche semiresidenziali o residenziali: centri diurni e strutture, pubbliche e/o private, articolate in diverse tipologie sulla base del tipo di utenza trattata e dei programmi di trattamento offerti, eventualmente integrati con quelli erogati dai servizi ambulatoriali. Questi centri/comunità supportano la persona nella costruzione di un progetto che ha come obiettivo il raggiungimento di graduali livelli di autonomia. I servizi residenziali prevedono l’accoglienza diurna e notturna, i servizi semiresidenziali solo in fascia diurna.

Sono considerati a rischio solo i rapporti sessuali in cui non venga usato uno strumento di barriera (condom, femidom, dental dam), inclusi i rapporti orali e anali.

Le tipologie di intervento sul consumo di sostanze si basano sulla compromissione o meno del funzionamento globale della persona che consuma. Se il consumo si configura come una caratteristica problematica nella vita della persona, si può valutare un tipo di intervento farmacologico, psicoterapico o con una presa in carico tramite l’inserimento in una comunità terapeutica a carattere residenziale o semiresidenziale.  La Riduzione dei rischi e del danno si configura come un intervento a bassa soglia di prevenzione e promozione del benessere individuale e sociale del consumatore,

In alcune situazioni e’ meglio non temporeggiare. Occorre chiamare l’ambulanza se si notano uno o più segnali di malessere come:pallore giallastro, perdita di conoscenza, forti vertigini, assenza di risposta e polso debole; inoltre occorre aiutare la persona a stendersi su un fianco, controllando polso e respirazione.

Rivolgersi al Ser.D è indicato in caso di un uso di sostanze occasionaleabituale o quotidiano.
È consigliato rivolgersi al Ser.D comunque, anche quando c’è solo un sospetto così da diagnosticare precocemente l’eventuale utilizzo o stato di dipendenza (soprattutto se la persona interessata è minorenne).
Inoltre, può essere un punto di riferimento per familiari che desiderano ricevere maggiori informazioni e un’indicazione o orientamenti utili per gestire queste situazioni in modo più consapevole e informato.

In caso di sovradosaggio, di consumo regolare e di policonsumo, gli effetti collaterali aumentano e anche la possibilità che si instauri una dipendenza. Questi fattori determinano un’alterazione del comportamento, che diventa una ricerca poco o per nulla controllata della sostanza, che implica un importante compromissione nei vari aspetti/contesti della vita della persona.Questa condizione patologica cambia a seconda della sostanza di cui si fa uso e può generare dipendenza fisica e/o psichica.